Settembre 27, 2021

Cresta des Aiguilles Grises

L’attrezzatura all’Aiguilles Grises parte da un’iniziativa ormai pensata già qualche anno fa, e si realizza finalmente il 4 luglio 2019.

Il 4 luglio 2019 il Comandante della Guardia di Finanza della Caserma di Entrèves, Delfino Viglione, con un suo collaboratore finanziere, Arioli Mauro, accompagnato da una Ditta valdostana specializzata in lavori in parete e nella posa di vie ferrate, composta da Passino Claudio, Tommaso Gatti e il titolare, Plat Andrea, si è impegnata nell’attrezzatura di questo itinerario. Per realizzare il lavoro essi hanno utilizzato un elicottero che è stato messo a disposizione dai genitori di Jassim, ragazzo scomparso il 9 di luglio del 2014 durante al salita al Monte Bianco insieme alla sua Guida Alpina di Valpelline, Ferdinando Rolando. Essi prima dell’incidente che li sorprende, erano stati avvistati per l’ultima volta sotto il Colle delle Aiguilles Grises dal gestore del rifugio Gonnela, allora di proprietà di Nadia Atzori, prima del sopraggiungere del maltempo. Dopodiché essi si dispersero nel Ghiacciaio delle Aiguilles Grises. Un maltempo che è perdurato per diversi giorni, il quale ha impedito l’immediato inizio delle operazioni ai soccorritori, che non potevano intervenire né a piedi né mediante l’uso del elicottero.

La Ditta Plat Andrea e la Guardia di Finanza sono giunti sulla Cresta con l’obiettivo di effettuare una prima ricognizione e hanno realizzato la tracciatura utilizzando ometti, chiodi inox e alcune corde fisse sulla Cresta des Aiguilles Grises che porta al Piton des Italien. I lavori sono stati pensati con l’obiettivo di trovare un percorso alternativo a quello classico: questo si snoda sul ghiacciaio, detto “Ghiacciaio del Papa” che è stato aperto in discesa da Giovanni Bonin- Giselli, le guide alpine Pomant -Gadine con l’allora sacerdote Achille Ratti, poi nominato Papa Ratti nel 1890. Questa è attualmente la Via normale al Monte Bianco dal versante italiano, che parte dalla Val Veny di Courmayeur, passa per il Lago del Miage e ne risale la morena, omonima fino al rifugio Gonnela. In caso di elevate temperature sono impedite le ascensioni sul ghiacciaio: a partire da fine luglio a metà agosto non sono più praticabili a causa di crepacci e ponti di neve instabili.

Note tecniche del nuovo percorso: la cresta tracciata rimane un percorso leggermente più lungo, ma privo di pericoli oggettivi e molto simile alla Cresta Marbrée (classica ascensione per principianti nei pressi della funivia Skyway di Courmayeur). L’attuale attrezzatura rende questa salita la più sicura per l’ascensione del Monte Bianco, lontano da crepaci e seracchi: si è sospesi praticamente sempre in cresta, anche se la via è più lunga come sviluppo e dislivello.

L’articolo del progetto è pubblicato anche sul sito del CAI di Torino: per visualizzarlo clic qui.

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